mia figlia – 13 anni – parlando
degli ultimi brit awards, mi ha informato che il premio come miglior
band britannica era stato vinto dai mumford & sons. cosa che va
anche bene, il gruppo è (abbastanza) interessante, ha riportato in
auge un certo folk, hanno il banjo, ecc. ecc. la cosa che mi ha fatto
riflettere, è che i tizi hanno vinto sugli one direction e sui muse.
che è come far competere nella stessa categoria un a pera, un
autogru e un album da disegno. oppure un cavallo, un castello
medievale e uno spinterogeno. ovverosia tre cose che non dovrebbero
entrarci niente l'una con l'altra. infatti l'indomani la
presentazione, la tribù planetaria dei, o meglio delle,
directioners, si interrogava sgomenta su chi fossero i barbudos che
avevano scippato la corona ai loro principini. Se non avete idea di
caspita siano i, o soprattutto le, directioners, vuol dire che non
avete figlie adolescenti. gli one direction sono la boy band del
momento, cinque inetti sui vent'anni che ne dimostrano quindici, e i
loro fans si fanno per l'appunto chiamare directioners. e
l'interrogativo non è per nulla peregrino. perchè se i cinque
incapaci avessero perso, che so da ed sheeran o dagli emblem three
(idoli per teen agers, non vi sforzate ad andare a cercare chi
siano), l'avrebbero capito, anche se non accettato. ma i mumford &
sons e i muse che ci azzeccano? e invece ci azzeccano, evidentemente,
e questo solleva secondo me diverse questioni. qualche anno fa le tre
band avrebbero gareggiato in tre categorie diverse, sicuramente.
altrimenti sarebbe stato come se, per dire, chi dovere avesse dovuto
scegliere fra sex pistols, queen e muppets. inconcepibile. oggi
invece la cosa è evidentemente concepibile, e questo in primis ci fa
supporre che le differenze fra i tre gruppi siano in realtà molto
sfumate e che il genere musicale così come lo intendevamo non esiste
più. si, perché è inutile che una formazione ancorchè valida come
i mumford & sons venga sbandierata come il nuovo che avanza e che
si millanti una loro durezza e purezza, dal momento in cui accetta di
buttarsi – perchè le conviene ovviamente – nell'agone insieme ai
cinque imberbi. e anche i muse non sono nè i nuovi queen, o nuovi u2
o nuovi quel che vi pare. alla fine nonostante il loro strepitare
saranno ricordati più probabilmente come i nuovi take that, perché sono personaggi pop e stop, e la musica che fanno (neanche bene, ma
questo è solo un mio parere) conta zero. non fossero stati personaggi
da rotocalchi, col piffero che l'insignificante matthew bellamy avrebbe accalappiato kate hudson.
boh, alla fine qualcuno dirà che è
giusto così, cheè democrazia, globalizzazione. ma a me non torna
che ci siano molti che hanno nel loro lettore muse, one direction e
mumford in fila. perchè mi hanno insegnato che non si confrontano le
mele con le pere, e, come dice un vecchio adagio, se ti metti a
discutere con uno stupido, la gente potrebbe non notare la
differenza. e non ho detto che gli stupidi siano i cinque bambocci
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