ho avuto modo di vedere dal vivo, diciamo così, due papi in vita mia. il primo fu paolo VI (o paolo vì come lo chiamò mike in un leggendario rischiatutto), durante una gita delle medie. lo vidi passare sulla portantina nella basilica. sebbene, se non ricordo male, fossi piuttosto lontano e la chiesa fosse stracolma, mi dette l'impressione di essere vecchissimo.
poi, ho visto benedetto XVI, lo scorso dicembre, questa volta in sala nervi. in questo caso ero seduto piuttosto vicino, dato che mi ero esibito con la badabimbumband poco prima davanti alla sua sedia (vuota) e quindi avevamo dei posti riservati. nonostante l'entrata da star, grazie soprattutto al quasi isterico entusiasmo dei papa boys, e la camminata a passo piuttosto spedito, la tecnologia moderna - i maxischermi - ci hanno rivelato, come quasi quarant'anni fa, un papa altrettanto vecchissimo. è vero, ho visto con i miei occhi, ratzinger rabbonire un leoncino un po' irrequieto, ma l'impressione è stata proprio quella dell'estrema vecchiezza. che è un po' l'età che di solito associamo alla figura papale.
fatta eccezione per papa woytila che fu eletto, papalmente parlando, giovanissimo, se ci pensiamo bene, gli ultimi pontefici ci tornano alla mente come teneri vecchietti. giovanni XXIII, paolo VI, papa luciani. e anche lo stesso woytila. nonostante i primi anni del suo peraltro lunghissimo pontificato, nei quali del papa si sottolineava spesso la verve sportiva (riguardatevi per esempio il papocchio di renzo arbore), del papa polacco con tutta probabilità si ricorderanno gli ultimi anni, in cui era vecchio e malato.
e questa associazione mi ha fatto riflettere.
è vero, che si dovrebbe arrivare a fare i papi dopo una lunga esperienza porporata, però è anche vero, e le dimissioni (si possono chiamare così?) del pontefice twittante forse lo dimostrano, che il papa ha parecchio da fare, soprattutto in questo secolo.
quindi, dopo l'aitante woytila degli inizi che si dette piuttosto da fare - permettemi di dire pure troppo - ci si aspettava un papa fisicamente all'altezza, se non del predecessore, del compito. e ratzinger all'inizio lo sembrava - ripermettetemi di dire pure troppo - un po' per la parlata teutofona, un po' per il suo passato di strenuo conservatore.
quindi, il fatto che abbia abdicato dopo soli 8 anni, desta senz'altro un po' di meraviglia.
anche perchè i tempi rispetto a quelli di celestino, sono un pizzico diversi
non voglio e non mi interessa fare dietrologia, ma ripeto, è un gesto che secondo me merita una riflessione, perché sgretola diverse certezze. in primis, perchè, figura inedita, ci troviamo di fronte ad un ex papa, e poi viene minato alle fondamenta, uno dei detti popolari più antichi e più usati. quello sulla morte del suddetto. vale anche l'ex, per dire?
un fatto però ci consola. che il papa abbia lasciato in latino e non con un twit.
deo gratia
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