Parlo di chi è nato grosso modo in una arco di tempo che va dal 1957 al 1967, che doveva raccogliere il testimone di chi ha vissuto e portato avanti la ricostruzione del dopoguerra, di chi ha vissuto l'esaltante fase delle idee degli anni 70, con tutte le sue controversie e i suoi sbagli. Per non parlare di chi ha difeso e fatto vincere la democrazia e la libertà negli anni 40.
Va detto, e riconosciuto con grande onestà, che quel testimone quella generazione è sempre stato riluttante a cederlo. Ma è sempre stato così, direi. Per dire ( lo dico con grande rispetto) ai vecchi, ora sta a noi, mettetevi pure comodi e grazie, ci vuole credibilità, capacità e voglia. Probabilmente le avevamo anche queste qualità, forse le abbiamo ancora. Ma non abbastanza, evidentemente. Forse siamo destinati ad un decoroso ed anonimo campionato di metà classifica e quelli dopo di noi magari vinceranno lo scudetto. Dipende anche da cosa gli lasciamo in dote.
L'Italia è ancora un paese governato da vecchi, con modelli vecchi, abitudini e usanze vecchie, un'economia e una politica vecchie.
La Merkel ha 56 anni, Zapatero 50, Cameron 44, Sarkò 55, Obama 49, Medvedev 45. Berlusconi ha 74 anni e il suo principale oppositore non si sa perchè non c'è.
Lo so che la politica necessità di maturità, ma Moro e Berlinguer sono morti a 62 anni ed erano già Moro e Berlinguer da un po'.
Si tende ad identificare la generazione dei trentennì come quella dei bamboccioni. Mah. Anche noi cinquantenni circa si scherza poco. Siamo partiti bene, o meglio qualcuno lo ha fatto, ma parecchi si son persi sulla via di Damasco o si sono accucciati in qualche angolino confortevole e riparato. Hanno tirato i remi in barca, forse non hanno mai remato.
I nostri eroi, gli eroi di molti spero, sono vecchi. Hanno dato tantissimo, e ancora stanno dando. Ma sono stanchi e sarebbe giusto, per noi e per loro, che si facessero da parte. Ma per far posto a chi?
Parliamo di cinema. Monicelli ci ha appena lasciato soli a 95 anni, Francesco Rosi ha 88 anni, Bellocchio ne ha 70 e Bertolucci, il ragazzino, 69. Ok, ciao e grazie. E chi ci mettiamo al loro posto? Verdone, Virzì o Veronesi? Dai, non scherziamo. Ce ne abbiamo di bravissimi, per carità, Soldini, Mazzacurati, Sorrentino, tanto di cappello. Ma a tutti mancata la zampata, il lampo, il quid. Ho capito che vengono dopo una generazione di maestri, ma quelli di cui sopra venivano dopo De Sica e Visconti, non dopo i Vanzina.
Non parlerò di musica, perchè sennò mi prende un mancamento, e soprattuto perchè non accetterei obiezioni.
Si, va bene, il mondo è cambiato, i tempi sono diversi. Ma chi lo ha fatto cambiare, di chi sono i tempi? Non vorrei passare alla storia come appartenente alla generazione delle giustificazioni, del ma io ci ho provato.
Ho il forte sospetto che abbiamo sempre avuto paura di rimanere da soli, oltre ad avere un enorme complesso d'inferiorità. E ora rischiamo di dover andare in pensione prima della generazione precedente, e magari è anche giusto. Anche perchè questi giovani "sbandati", "senza valori nè ideali", di chi son figli?
Molti di noi ci stanno provando, per carità, e non voglio buttare via il bambino con l'acqua sporca e qualcuno indica anche la via giusta (non parlo di Fazio e Saviano, per favore), e si fa bene.
Ma io cominceri a dare più spazio ai ragazzi. Ma ai ragazzi ragazzi, non agli eterni tali. E lo spazio vero, quello che conta, quello dove si decide. Non ad Amici o a X factor