venerdì 15 marzo 2013

le vuoi beige? provale rosse! the foot hooker

sono andato in un grosso centro commerciale, oggi. ho un paio di vecchie adidas che porto da venti anni che ahimè devo cambiare, ma solo perché una di esse ha un buco. da diversi mesi sono alla ricerca di un modello simile, quantomeno nel colore (color sabbia diciamo), ma in paese non sono riuscito a trovarlo. eppure mi pareva un colore abbastanza usuale, finanche anonimo. macché. proviamo il negozione.
quindi sono andato al centro commerciale e sono entrato in questo negozio, che vende unicamente scarpe sportive. i commessi - giovanissimi - sono vestiti come arbitri dei campionati di college americani.
appena entro, uno di questi mi fa "ciao! tutto a posto?" tutto a posto? ciao? (a dire lì per lì non mi ero neanche reso conto che l'imberbe si fosse rivolto a me, tanto mi è sembrato incongruo l'approccio)
a parte ma che ca**o vuoi e diamoci del lei, si presume che io sia entrato a cercare un paio di scarpe e non supporto psicologico, e quindi limitiamoci a quello, magari.
"non ho ancora un'idea precisa", ho risposto mentendo. visto che il tipo non si schiodava ho detto che cercavo un paio di scarpe che sostituissero le mie vecchie cross country, ma la cosa importante era il colore, il suddetto sabbia. "non abbiamo molto come cross", fa lui ignorandomi. "ok, ma l'importante è il colore" ribatto inutilmente.
"ma sai - insiste e insiste anche con il tu - non è un colore molto usuale". "ma che ca**o dici", ho pensato, se non è usuale questo, e mi son guardato intorno. sembrava di essere in un negozio di caramelle. pareti di scarpe fucsia, prugna, arancione, celestino, verde, bluette. qualche macchia bianca. niente di grigio/beige, ovviamente
per scrollarmi di dosso il foruncoloso e la sua insistenza, mi provo un paio di scarpe rosse (?). mentre mi infilo le scarpe entra un mio coetaneo, al quale va peggio che a me. "ti vedo disorientato" lo apostrofa una giovane collega del mio nuovo amico in maglietta a strisce. quando è troppo è troppo. "scusami - faccio al commesso - ma queste non sono quelle che cerco", saluto. "ciao, non ti preoccupare" mi fa lui, facendomi capire che se non trovo un paio di scarpe usate alla caritas, dovrò girare scalzo.
ora, io capisco che in queste grosse catene abbiano esclusivamente commessi giovanissimi che possono far lavorare come muli per pochi spiccioli e che sono chiaramente indottrinati su come approcciare il cliente, e che non abbiano margine di manovra in questo senso.
probabilmente questo tipo di aggressiva invadenza, questo porre il cliente in una condizione di inferiorità pagano. oggi hanno perso una vendita, poco ma sicuro
per la nuda cronaca, poco più avanti c'era un altro negozio di sport. sono entrato, nessuno mi ha cagato, ho individuato due paia di scarpe, me le sono provate, e ne ho acquistate un paio. non proprio quelle che cercavo, ma abbastanza vicine.
inutile dire che, uscendo dal centro commerciale, mi sono fermato davanti alla vetrina del primo negozio ostentando il sacchetto del secondo negozio

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