giovedì 2 dicembre 2010

taglio degli interessi

l'età ha qualche vantaggio, senza dubbio. Non tutti quelli che si dicono in giro soprattutto dal momento che questo è diventato un paese comandato dai vecchi.
Però, rispetto a quando avevamo trenta o, peggio ancora, venti anni, poveretti noi, qualcosa si riesce a portare a casa. Non senza fatica, beninteso.
a vent'anni, in pieno, giustificato delirio di onnipotenza e con gli ormoni che ballano la conga, ci piace tutto e si vuol provare tutto. E allora cinema birmano, danza sperimentale, club culture, reading di poesia, mimo. E come ci piace tutto! Come ci interessa!
Non solo, per assecondare l'amorino di turno, chi non apprezza una bella camminata a piedi scalzi sulla spiaggia a gennaio o una passeggiata nei campi a luglio? Che volevi stare a casa ad ascoltare i Genesis? Ma vergogna.
Una vita d'inferno. Ma chi ci ammazza, siamo giovani, invulnerabili, invincibili, infallibili. Sotto sotto, il terrore di non essere accettato in certi consessi, e di vedersi negati certi amplessi, ci impedisce una certa libertà di scelta e una sostanziale sincerità di fondo, così come accadeva a noi ragazzi degli anni '80. non ti piaceva Nostalghia di Tarkovskij? Ma eri un poveretto! E poi come facevi ad apprezzare la quindicinale gita a Bagno Vignoni,sul set del film, nei luoghi ove la leggiadra vestale Domiziana Giordano (chi se la ricorda?)vagava senza costrutto alcuno? Questo, per dirne una.
In sintesi, hai pochi interessi, quali che siano? Vergogna.
Con il passare degli anni, acquisti un po' di sicurezza in te stesso, affini i tuoi obiettivi, centri e concentri i tuoi desideri. Ma non è così facile.
Cerchi delle sponde di prestigio, che servono sempre alla causa. Perché se Woody Allen non sopporta il mimo, la sua è l'originale, brillante, anticonformista posizione di un grande personaggio, e se tu invece strozzeresti ogni mimo con le righe delle sua maglietta, sei il solito polemico col paraoocchi?  Quindi. Avere molti interessi, diversificare i propri gusti,tenere le antennine sempre belle dritte, è indubbiamente cosa buona e giusta. D'altra parte non ci può far piacere tutto ed essere sempre d'accordo, anche se le cose che si dicono sono condivisibili. E così ben venga la mezza età, se questa ci permette di dire, ragazzi, io ci ho provato, ma il teatro, la danza e l'opera, non mi piacciono, non ce la faccio, non mi interessano. Mi concentro sui miei amati dischi, sui film, sui libri (anche altro, ma non è questa la sede). Non è mica poco. E neanche così facile. Perché se qualcuno – io,per esempio – prova a dire una cosa del genere, l'arricciamento del naso e l'inarcarsi del sopracciglio scattano fulminei, nonché una certa aria di commiserazione per la barbarie culturale e la vacuità intellettuale espressa da tale affermazione. Figuriamoci poi se uno esprime perplessità su un programma televisivo con elenchi, parabole, applausi e balletti convulsi. Apriti cielo. E allora, se neanche l'età ti viene in aiuto, che si fa? Si fa finta di essere ancora ragazzi? O si alza il volume dello stereo?

2 commenti:

  1. Giannozzo, io sono una ragazzina (eh eh eh), ma Saviano e Fazio (Fra e Don come li titola Sepe)m'hanno fatto annoiare bene bene.
    Meglio l'elenco del telefono letto da Gassman!
    Saluti
    Patrizia
    (miss maresca, un tempo, forse...)

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  2. mi spiace ma sul balletto e sul mimo non transigo!

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