venerdì 11 febbraio 2011

figli e figliastri

tra le altre cose che mi succedono, sono padre felice ed orgoglioso di due ragazzine di 10 e 12 anni. è un lavoro duro, ma qualcuno  deve farlo. e io lo faccio volentieri. a tal proposito mi aveva impressionato qualche giorno fa la lettera indirizzata a la repubblica da un padre milanese (http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/07/news/mio_figlio_picchiato_dal_branco_il_sabato_il_giorno_del_terrore-12188284/).
è notizia di oggi l'arresto degli aggressori. bene. il padre dell'aggredito ha chiesto di trasformare l'accusa in tentato omicidio. molto bene. ed ha ringraziato i carabinieri. benissimo.
nella sua lettera il padre scrive che il figlio era stato picchiato per 5 euro. nella notizia dell'arresto si legge che al ragazzino erano stati rubati 5 euro e una bottiglia di vodka. e non è la stessa cosa.
nel senso che lo scenario cambia, anzi si rivela per quello che è in realtà, quello che noi facciamo sempre finta di non vedere. in estrema sintesi, son tutti figli nostri, ed escono tutti dalle nostre case e lì ritornano.
questo non giustifica il branco, lo dico per sovrappiù. ma l'innocente ragazzino (che tale è e tale rimane) ha avuto la bella, e probabilmente per lui naturale idea, di comprare una bella bottiglia di vodka per andare alla festa, e non di tamarindo. è entrato in un ristorante ed ha trovato qualcuno che gli ha venduto l'alcolico senza chiedergli un documento. qualcuno che probabilmente a sua volta è padre (o madre) di famiglia.
era sicuramente la prima volta che lo faceva, voleva fare bella figura alla festa, non avrebbe toccato un goccio di vodka, ecc ecc. e non se l'è neanche cercata, per carità.
ma mettiamo che fosse riuscito ad andarci alla festa e dopo aver assaggiato un po' di quello che aveva comprato fosse uscito con qualche altro ragazzo magari un po' più grande e si fosse imbattuto in un altro ragazzino che usciva dal cinema che lo avesse urtato per sbaglio. forse ora racconteremo un'altra storia. o magari la stessa, con gli stessi attori in ruoli diversi.
con questo, sia chiarissimo, non cerco alibi, giustificazioni o quant'altro, per gli aggressori. il gesto rimane tremendo. ma nei prossimi giorni leggeremo che i quattro del branco vengono da famiglie normali, i loro genitori cadranno dalle nuvole e il padre del ragazzino finito in ospedale continuerà a non parlare di quella bottiglia di vodka di cui non parlava nella sua lettera. forse non ne sapeva niente, al momento. ma ora lo sa.
mia moglie insegna in una scuola media. i furti e furtarelli sono frequentissimi. quando ne parla con i genitori, le reazioni sono sempre le stesse: "ma dove, qui?" "in classe di mio figlio?'", "mio figlio?", "impossibile!". ovviamente son sempre i figli degli altri. e di certi altri, in particolare, ma questo è un altro discorso.
svariatissimi coetanei delle mie figlie hanno da tempo un profilo facebook che gestiscono spesso in perfetta autonomia, checchè ne dicano i genitori e pubblicano, specie le ragazzine, foto che sarebbe meglio non circolassero sul web.
in quarta elementare tantissimi hanno costosi cellulari, le bambine vanno a scuola vestite come paris hilton (accompagnate da mamme vestite allo stesso modo). a casa guardano senza filtro alcuni i video di mtv e i programmi trash di italia uno. i ragazzi si sfidano o sfidano i padri in cruenti e sanguinolenti videogames. le mie no, ovviamente, e che caspita. cioè lo farebbero, a volte lo fanno, ma fanno molto altro e molto di più. questo mi mette al sicuro da eventuali sorprese? mi libera la coscienza (un po' si in effetti) ?
io, o meglio io e mia moglie, ci diamo da fare, questo in tutta onestà. molti, spero, lo fanno più di noi, troppi sicuramente meno, tanti tirano a campa'. e i ragazzi? loro fanno la loro parte, nel bene e nel male, che devono fare? se poi saranno quelli che comprano la bottiglia, quelli che picchiano, o nessuno dei due, non lo sappiamo ora. lo sapremo poi. ma non facciamo finta di nulla, in ogni caso. perchè non ci riesce fingere tanto bene. nè a noi nè a loro.
di già le colpe dei padri ricadono sempre sui figli, se poi voltiamo anche la testa da un' altra parte, li lasciamo ancora più soli

2 commenti:

  1. che dire...girando un po' a fare qualche docenza nelle scuole medie ed elementari lo scenario che si para d'innanzi è tremendo...confermato dagli stessi docenti ormai allo stremo delle forze. Già vessati da stipendi al limite della sopravvivenza e da riforme e riformucole adesso se la devono anche vedere con i genitori (maleducati) degli alunni (maleducati a loro volta...). I genitori parcheggiano i figli davanti a tv e PC per evitare il tuo duro mestiere di cui parlavi, quello del genitore, dopo di ché negano anche l'evidenza, dalle marachelle ai brutti voti, ma soprattutto difendono a spada tratta i figli davanti all'insegnante CON LORO PRESENTI. Non credo ci sia niente di più diseducativo e niente di più sminuente dell'autorevolezza già minata degli insegnanti.

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  2. Non ho mai capito(allora, adesso un pò di più) il metro di giudizio di mio padre. Ho preso delle cignate(percosso con la cinghia) per delle cavolate e nessuna per le cose gravi e gravissime. Quando facevo una cazzata grossa mi prendeva e mi faceva una ramanzina pesa (mentre io aspettavo terrorizzato che arrivassero le cignate) spiegandomi dettagliatamente quanto grave fosse ciò che avevo fatto. Alla fine questo metodo ha funzionato bene, da una certa età in poi non mi sono più messo nei guai e penso di essere diventato una persona a modo. L'unica cosa è che adesso con i nipoti si comporta completamente in modo diverso, potrebbero dar fuoco anche alla casa e lui non direbbe niente.

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