Inizia l'anno, è tempo di buoni propositi. Io ne ho, non so se sono buoni, ma li ho. E poi i propositi per chi sono buoni, per chi li fa. Ma per gli altri? Se esprimessi - come farò, del resto - il proposito di suonare il più possibile, per molti potrebbe essere una iattura.
Di solito si tende a voler fare tabula sostanzialmente rasa quando inizia un nuovo anno. Ma così non si finisce più, diventa una tela di Penelope. Anche perchè dei (buoni) propositi che si fanno ogni anno, qualcosa andrà pure a buon fine, cribbio, e poi la storia, anche la nostra, è un flusso, non è divisa in frames di videoclip.
Il problema, è che a volte non ci ricordiamo i propositi che abbiamo fatto. E' passato un anno, in fondo. Alcuni poi li esprimiamo in corsa, che so a maggio o a settembre, con la classica formula "dal prossimo anno....", chè i propositi si fanno iniziare da gennaio, così come le diete devono assolutamente iniziare di lunedi. E invece, per fare una cosa fatta bene, bisognerebbe mettere in atto il proposito appena lo esprimiamo, invece di aspettare una data convenzionale e convenzionata. Ma ho il sospetto che se tutti facessimo così, le cose andrebbero in maniera leggermente diverse.
Quindi, lasciamo perdere e torniamo a questo inizio anno.
Speaking of me, in questo 2010 ho tentato di consolidare, di dare continuità ad alcuni flussi positivi che si erano creati nel corso del 2009, senza che peraltro li avessi etichettati come propositi. e ce l'ho anche un po' fatta.
Questo vuol dire che in generale converrebbe dire ok, iniziamo a fare una cosa e vediamo che succede. Vero è anche che dichiarare un obiettivo, gli fa assumere forse più valore, ci responsabilizza un po' di più, come a tressette quando abbiamo tre tre o una napoletana. E così ho fatto un anno fa. Venendo da un anno in cui avevo suonato molto soprattutto con la mia amata marching band, ho espresso il proposito - meglio il desiderio - di suonare ancor di più o quanto meno di tendere a. E l'ho fatto, nel senso che ho teso a. Ho suonato grosso modo uguale, cosa già positiva, ma mi sono messo nella predisposizione migliore per farlo, arrivando perfino a prendere un periodo di aspettativa dal lavoro. Certo, gli strali e i dardi dell'oltraggiosa fortuna non sono mancati e neanche la fitta sassaiola dell'ingiuria, ma abbiamo portato a casa i tre punti in qualche modo. Questo un po' ci ha fiaccato, non lo nascondo, però, capperi, siamo arrivati fin qui, e allora andiamo avanti. Avanti s'ha voglia!
L'altro proposito, più generalista e pluricomprensivo, lo avevo espresso e lo ri-esprimo con una formula tecnica: basta rotture di zebedei. L'età avanza e il livello di tolleranza diminuisce, ed io francamente non ho intenzione di impegnarmi molto per aumentarlo. Quindi, per favore. E poi come diceva Totò, ogni pazienza ha un limite. Così, se volete la mia fiducia, no problem, ma ve la dovete meritare, e non ci mettete tanto. Non ho tanto tempo da sottrarre alla musica, alla famiglia, agli amici.
Io, la mia fiducia l'ho data ampiamente, e adesso me la ripiglio.
A livello politico e sociale, questo significa per esempio, che il PD il mio voto - che peraltro non ha mai avuto - se lo scorda. Avrei bisogno di un grande partito che mi rappresenti, ma se non c'è pazienza. Mi rivolgerò altrove, verso SEL, per esempio. Ecco un sicuramente buon proposito: schierarsi. E io mi schiero.
Restringendo il livello, anche nei confronti dell'amministrazione della mia città il tempo degli sconti è finito, anzi è durato sin troppo.
A livello personale, ho deciso di tirarmela. Non con tutti, ma con molti si. Ah, l'ho detto. Siamo circondati da gente che vale zero umanamente e artisticamente parlando, e io li devo anche considerare? Ah ah ah ah.
Poi, se non ricordo male, avevo iniziato l'anno manifestando un gran bisogno di sobrietà, e il bisogno rimane, altro che. Facciamo un po' i seri, per favore, c'è troppa gente che ride per sugo di nulla , in giro.
Quindi, suonamento, schieramento, tiramento. E soprattutto tolleranza zero.
Antipaticamente vostro
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